2019/2020 La Casa del Sole: l'infanzia di oggi ci chiede un po' di pace.



LA CASA DEL SOLE: NASCE UN LABORATORIO QUOTIDIANO SULLA FAMIGLIA
L'atmosfera che bisogna creare intorno ai bambini nel primo settennio di vita è quella di una “famiglia allargata”, come era nelle masserie e nelle case a corte di una volta.
Ogni adulto ha qualcosa da fare e tutto ciò che si fa comporta una armoniosa preparazione, ordinata e programmata, dei luoghi e delle cose.
Il segreto è vivere tutto il processo: si provvede allo spostamento dei tavoli, delle sedie, alla preparazione dei vari strumenti e - alla fine del lavoro - al successivo riordino delle cose, intonando canzoncine diverse che si ripetono in ogni attività del giorno.
Questo vale anche per i momenti di gioco: se si usano degli oggetti, il gioco finisce con il riordino della stanza e delle cose utilizzate.
Il lavoro (quello vero) è, secondo la nostra impostazione educativa, la parte fondamentale e centrale dell'attività che deve svolgere il bambino nei suoi primi anni di vita. L'impegno nel fare porta il bambino a completare lo sviluppo dei propri organi interni che sappiamo essere ancora in formazione dopo la nascita, fino alla fine del primo settennio.
Solo al compimento del settimo anno il respiro, il battito cardiaco, le funzioni digestive diventano regolari: il bambino chiude un grande capitolo della sua vita per aprirne un altro.

IMITAZIONE
Nella pratica quotidiana sappiamo che il bambino ci osserva, egli vuole imitare tutto ciò che l'adulto sta facendo. Per questo è consigliabile non fare giochi astratti o, peggio, attività con una pretesa didattico-educativa. Lo scopo del gioco (e ce lo dimostrano i semplici giochi infantili tramandati tradizionalmente) è l'attività stessa, attingendo dalle pratiche più naturali della vita dell'uomo; fare il pane, lavorare la pasta o creare dei piccoli manufatti.
In ogni attività è importante seguire il processo di preparazione e portarlo a termine, cercando di collegarsi alle semplici cose della vita con cui il bambino profondamente cerca un contatto.
Ad esempio per il pane, impastare gli ingredienti, far riposare l’impasto e attendere fino alla sua cottura, per poi assaporarne nei pasti il sapore, porta piena soddisfazione ed impegna totalmente tutte le forze vitali del bambino.
ARRIVA L’ETÀ SCOLARE
Nel 7° anno inizia il vero e proprio apprendimento: il bambino vuole apprendere, è tutto concentrato in questo e tutte le sue energie sono protese per questo scopo. Lo farà, comunque, a misura di bambino, amando il maestro che il destino gli porterà. Un adulto che, consapevolmente e facendo leva su questo profondo sentimento, porterà la conoscenza al suo allievo… ma questa è un’altra storia
 

AUTOEDUCAZIONE DEGLI ADULTI
Dalla nostra esperienza ci siamo convinti che va condiviso tra genitori ed educatori un continuo confronto su “come” stare insieme ai bambini.
Siamo convinti che uno dei principali fattori che stimolano la crescita e la serenità del bambino sia proprio nell’autoeducazione dei genitori e degli educatori attraverso un lavoro su sé stessi.
Il bambino assorbe tutto quello che vive intorno a lui: a partire da questa convinzione l'adulto deve coltivare in sé bei pensieri, un atteggiamento verso il mondo pieno di gratitudine e di bontà perché è questo che il bambino avverte.

L’adulto distratto è sempre pieno di insicurezze.
Alle domande del bambino risponde con una dovizia di spiegazioni non necessarie ed eccessivamente intellettuali.
È noto che lo sviluppo intellettuale, inteso come la capacità di collegare causa ed effetto, inizia intorno agli 11 anni.
Per la comprensione a livello elementare della realtà della prima infanzia, è necessaria una spiegazione immaginativa e intuitiva dei fatti. Questo soddisfa le domande dei bambini ma soprattutto li rassicura.

L’adulto, per far questo, deve entrare in una dimensione di serenità interiore perché è la prima cosa che i bambini avvertono nelle persone che hanno di fronte.



SALENTO WALDORF

SALENTO WALDORF
salentowaldorf@gmail.com

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